
COLDIRETTI ROVIGO
La sostanza organica è l'oro dei campi
Coldiretti Rovigo ne ha parlato in un webinar in collaborazione con Veneto Agricoltura proprio per dare maggiore importanza a questo tema, che troppo spesso non viene preso in considerazione, ma che non può passare inosservato
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L’incontro organizzato da Coldiretti Rovigo in collaborazione con i ragazzi del movimento Giovani Impresa, si è svolto grazie alla disponibilità di Veneto Agricoltura. Dopo i saluti d’apertura del direttore di Coldiretti Rovigo Silvio Parizzi, il tema è stato trattato da Lorenzo Furlan, dirigente del settore ricerca agraria di Veneto Agricoltura.
A tirare le conclusioni e a dirigere il dibattito è stato il presidente di Coldiretti Rovigo Carlo Salvan. Il tema non è stato scelto a caso: la problematica dell’impoverimento della sostanza organica dei terreni è un dato di fatto, ma l’importante è esserne coscienti, non rimanere indifferenti e cercare le soluzioni.
Parizzi ha sottolineato che da diversi anni, Coldiretti Rovigo organizza incontri tecnici in sinergia con il mondo della ricerca e che, per non dover rinunciare a questi aggiornamenti, ha fatto di necessità virtù e ha spostato tutto in aule digitali. Parizzi ha anche comunicato che l’associazione ha già provveduto a una programmazione che permetterà ai soci di rimanere informati, nei prossimi mesi, grazie a questi webinar che tratteranno diversi argomenti.
Tornando all’incontro, il concetto di fondo è che la sostanza organica non è solo importante, ma necessaria per le performance produttive e quindi redditizie dei terreni e degli imprenditori agricoli.
Per migliorarla ci sono alcune combinazioni di tecniche che Veneto Agricoltura ha testato in diverse condizioni traendone un’analisi dettagliata i cui esiti sono stati oggetto di pubblicazione.
“L’agricoltura è un mestiere difficile che deve considerare molti fattori non prevedibili – ha spiegato Furlan – serve conoscenza della variabilità delle condizioni di lavoro, quindi capacità di organizzazione e spirito di sacrificio, in una parola, serve flessibilità. A questo si aggiunge il fatto che il terreno è vivo e complesso, ma è il nostro bene principale; non c’è più tempo da perdere, la sostanza organica ha raggiunto, in alcuni casi, percentuali incompatibili con l’agricoltura e va protetta".
"Proprio il concetto di flessibilità andrebbe applicato per ottenere il miglioramento della sostanza organica: non esistono principi rigidi perché gli scenari sono diversi”. Furlan ha spiegato quali sono stati i trend messi in atto per difendere la sostanza organica, come l’agricoltura conservativa o quella di precisione e ha anche riportato i risultati di 8 anni di indagini e sperimentazioni condotte nelle varie aziende di Veneto Agricoltura tra cui la Sasse Rami di Ceregnano".
“Oggi più che mai – ha sottolineato Salvan – oltre perseguire la sostenibilità economica si deve affiancare quella di carattere ambientale, una necessità per le aziende che devono continuare a produrre tenendo conto non solo delle quantità, ma anche della qualità. Questa è una esigenza che ci chiede la società civile e che è ormai un caposaldo della politica comunitaria la quale pone sempre più attenzione all’ambiente e alla sostenibilità del settore agricolo. Aggiungo che queste tematiche non devono essere viste come problemi, ma opportunità”.
Ampio spazio è stato concesso al dibattito al quale i soci hanno contribuito con domande precise e casi interessanti di prova nelle loro aziende. A tal proposito il relatore auspica che venga fatta una vera e propria mappatura per evidenziare e conoscere le differenze dei nostri terreni, per razionalizzare gli interventi e conoscere i limiti. Il prossimo appuntamento è previsto per febbraio.
Articolo di Mercoledì 27 Gennaio 2021
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