PSICOLOGIA
Flusso, volatilità e zona. I tre fattori che regolano la psicologia del gioco d’azzardo
Lo spiegano due psicologi: la mente umana è influenzata da tecnologia e gambling. Le teorie di Mihaly Csikszentmihalyi e di Fulvia Prever
0

Articolo di Giovedì 28 Novembre 2019

Si tratta di ‘zona’ e ‘flusso’. Il gioco, infatti, è formato da quattro criteri che rispondono ad una esigenza: “ogni momento dell’attività umana deve avere un obiettivo minimo; in secondo luogo, le regole per il raggiungimento di tale obiettivo devono essere ben definite; in terzo luogo, ogni singola attività deve fornire un feedback immediato; infine, i compiti dell’attività devono corrispondere ad una sfida”. In pratica, tali quattro criteri presentano diverse caratteristiche in comune con l’architettura e il funzionamento delle nuove slot machine online, fattori che consentono di aumentare il grado di engagment del giocatore e estendere i tempi di gioco.
L’altro concetto, come dicevamo, è quello della zona. Lo psicologo lo spiega parlando di un iperconcentrato, luogo in cui i neurotrasmettitori sono in continuo fermento, ma “fluttuano in un torpore senza un obiettivo in particolare”. A cosa possiamo ricondurre tutto questo? All’atteggiamento tipico degli uomini che, magari per fuggire ai problemi della vita quotidiana, professionale e personale, si rifugiano nelle slot machine.
E se abbiamo detto uomini, non abbiamo scelto un termine a caso. Le donne infatti, all’interno dei meccanismi del gambling e della psicologia ad esso legata, sono sempre di meno. Stando ad uno studio sulla relazione tecnologia-psicologia delle slot pubblicato nel 2017, in Italia dei 1.2 milioni di giocatori patologici, solo un terzo è di sesso femminile mentre meno della metà di un campione di 1000 persone è riconducibile a donne. A giocare, guardando sempre i profili, sono “sono soprattutto donne dai 50 anni in su e le straniere, spesso badanti provenienti da Russia, Ucraina, Sud America che guadagnano bassi stipendi, non hanno amicizie e hanno poco tempo da dedicare a sé stesse”. A spiegarlo è stata un’altra psicologa e psicoterapeuta, Fulvia Prever, segretaria di Alea, che sottolinea le motivazioni sociali e psicologiche.
L’ultimo concetto, ma solo in ordine di importanza, legato alla psicologia della tecnologia e delle slot, è quello della volatilità. Lo ha spiegato bene William Si Reed, il re del gambling: è un’idea legata alle opzioni di gioco a disposizione del giocatore, che percepisce una maggiore libertà di svariare su più puntate. Aumentando la spesa e i guadagni dei giochi.
Insomma, quando vi dicono che la psicologia entra in tutti i settori, hanno veramente ragione. Soprattutto per quanto riguarda il gioco.

Articolo di Giovedì 28 Novembre 2019